L’Unione giovani si dedica alla previdenza
Partirà domani da Cosenza un ciclo di convegni finalizzato a diffondere la cultura della previdenza soprattutto tra i neoiscritti
Fare informazione e, in questo modo, contribuire a creare una cultura della previdenza che, soprattutto tra i più giovani rappresentanti della categoria, sembra essere ancora assente. È questo il dichiarato obiettivo di #UNIONEobiettivoPREVIDENZA, ciclo di convegni organizzato dall’Unione giovani dottori commercialisti ed esperti contabili, che partirà domani dalla Calabria, per poi toccare tanti altri territori del Paese.
“Questo è un tema molto importante – spiega Fazio Segantini, Presidente dell’UNGDCEC –. Oggi, i contributi previdenziali sono percepiti da molti quasi esclusivamente come un costo da sostenere, in un contesto in cui tanti giovani, specie al Sud, fanno fatica a pagare anche i contributi minimi. Per questo è importante parlarne, creare interesse e magari stimolare una riflessione”.
Non solo a livello personale, ma anche in termini di gestione di questo particolare aspetto della professione, in modo da alimentare anche la rappresentanza dei giovani nelle due Casse di previdenza di categoria: “Ad oggi – aggiunge Segantini –, i giovani sono poco rappresentati a livello di assemblea dei delegati Cassa, quindi, ci farebbe molto piacere se questo ciclo di incontri riuscisse a portare qualcuno a manifestare interesse in questo specifico ambito, in vista delle prossime elezioni dei delegati”.
Il primo della serie di incontri si terrà domani pomeriggio (ore 15) nella sede dell’ODCEC di Cosenza (Viale Mancini), per poi essere replicato, la mattina successiva, all’ODCEC di Reggio Calabria (via Campanella, ore 9). In entrambe le sedute, aperte dai Presidenti dei due Ordini territoriali e delle locali sezioni dell’Unione, si cercherà di sensibilizzare i più giovani sull’importanza di lavorare sin da subito alla “costruzione del proprio montante contributivo”, anche attraverso una simulazione della pensione (che avverrà tramite l’utilizzo di un apposito software messo a disposizione dalla Cassa dottori).
Il tutto, senza dimenticare le proposte che l’associazione sindacale sta provando a portare avanti nella sua interlocuzione con la Cassa: “Noi – conclude Segantini – siamo sempre attivi. Sulla parte che riguarda l’assistenza, ma anche e soprattutto sugli interventi finalizzati a migliorare l’adeguatezza delle prestazioni destinate ai più giovani, in modo da ristabilire un po’ più di equità intergenerazionale”.
A questo proposito, l’Unione proponeva di destinare il fondo extra-rendimento (circa 82 milioni di euro prodotti negli anni dalla buona gestione degli investimenti mobiliari) a delle iniziative per i più giovani. Idea rimasta sulla carta che, per i rappresentanti dell’associazione, ha rappresentato “un’occasione persa” per dare un segnale di speranza ai più giovani e al loro futuro previdenziale.
Da questo punto di vista, però, l’UNGDCEC non molla. Altre proposte sono già state redatte e saranno analizzate proprio nel corso degli incontri sul territorio, tramite gli interventi dei diversi componenti della Commissione nazionale Cassa Previdenza dell’Unione. A presiederla Christian Graziani (già membro della giunta guidata da Eleonora Di Vona) che, nel corso della due giorni calabrese parlerà, tra l’altro, proprio delle proposte dei giovani commercialisti.
“Alcune – spiega Graziani – riguardano delle agevolazioni, in termini di aliquote contributive ridotte, per gli iscritti con meno di 3-5 anni di anzianità. Altre, invece, sono finalizzate ad offrire assistenza soprattutto nei primi anni di attività. In particolare, chiediamo alla Cassa di poter mettere a disposizione dei giovani che intendono aprire il proprio studio professionale o uno studio aggregato con altri professionisti dei finanziamenti costituiti, in tutto o in parte, da contributi in conto interessi”.
Quanto al fondo extra-rendimento, la destinazione di gran parte di quel “tesoretto” è già stata definita, ma l’Unione “continuerà a chiedere che la restante parte del fondo e tutto ciò che dovesse generarsi in futuro venga destinato ai montanti degli iscritti più giovani”. Perché la priorità, ovviamente, rimane quella di ristabilire l’equità tra generazioni, magari andando a toccare anche quei diritti acquisiti sdoganati proprio dall’Unione giovani: “Qualche anno fa – conclude Graziani – ne parlavamo solo noi ed eravamo quasi presi per pazzi. Oggi, invece, mi pare che se ne parli molto di più, anche a livello di società civile”. Certo, “la giurisprudenza continua a ritenerli intoccabili”, ma se si arrivasse ad una diffusa consapevolezza sulla necessità di intervenire sarebbe già un grosso passo in avanti.
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