Il trasferimento fraudolento di valori si trascina nel tempo
Con più operazioni dirette al medesimo scopo è all’ultima che si guarda per individuare il momento consumativo, rilevante per la prescrizione
La Cassazione, nella sentenza n. 47452/2015, in relazione alla fattispecie di trasferimento fraudolento di valori di cui all’art. 12-quinquies del DL 306/1992, ha precisato che, quando l’attribuzione fittizia di una società si articola in una serie di condotte culminate con il rilascio di una procura generale, da parte dell’amministratore unico della società ad un dipendente della stessa, è a quest’ultima attività che occorre guardare per l’individuazione del relativo momento consumativo.
Per addivenire a tale conclusione, peraltro, la Suprema Corte fornisce anche importanti precisazioni in ordine ad una fattispecie che, salvo che il fatto costituisca più grave reato, punisce con la reclusione da due a sei anni chiunque attribuisca fittiziamente ad altri la titolarità ...
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