Se l’amministratore indagato nomina il difensore della società, processo nullo
Per la 231 l’atto di costituzione in giudizio della società è nullo se firmato dal rappresentante della società indagato del reato presupposto
Le peculiarità del procedimento avverso gli enti, ai sensi del DLgs. 231/2001, sollevano numerose questioni in dottrina e in giurisprudenza. Uno dei punti controversi riguarda il possibile conflitto di interessi tra l’ente e il suo legale rappresentante, ove si intrecciano diverse esigenze: da un lato, il rispetto dell’esercizio del diritto di difesa in capo alla persona giuridica e, dall’altro, la necessità che la sua partecipazione al processo avvenga per il tramite di una persona fisica in grado di rappresentare l’ente medesimo.
È tornata su questo tema la Cassazione, con la sentenza n. 50102 depositata ieri, con riferimento alla condanna di un ente per il reato di truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche (art. 640-bis c.p.). La vicenda riguardava
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