Regime forfetario per il reddito da acquacoltura su aree demaniali
Il DL n. 106/2005 ha esteso il regime di cui all’art. 32 del TUIR, che prima si applicava solo a chi svolgeva l’attività su aree censite in Catasto
In conformità ai principi e criteri direttivi di cui all’art. 28, comma 1 della L. n. 96/2010 (legge comunitaria 2009), finalizzati a riordinare, coordinare e integrare la normativa nazionale in materia di pesca e acquacoltura, fatte salve le competenze regionali, il DLgs. n. 4/2012 ha stabilito le misure di attuazione per il riassetto della disciplina in materia di pesca e acquacoltura.
In particolare l’art. 3 di tale decreto ha disposto fra l’altro che, fermo restando le previsioni sull’imprenditore agricolo sancite nel vigente art. 2135 c.c. (Agenzia delle Entrate, circolare n. 44/2002), l’acquacoltura è l’attività economica organizzata, esercitata professionalmente, diretta all’allevamento o alla coltura di organismi acquatici attraverso la cura
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