Le masse plurime non vengono meno senza un acquisto successorio
La divisione delle masse plurime comporta una tassazione più onerosa di quella dell’unica comunione
La Corte di Cassazione, nella sentenza n. 7243, depositata ieri, ha esaminato una questione attinente alle c.d. “masse plurime”, in relazione all’applicazione dell’imposta di registro.
Si ricorda, in primo luogo, che con il termine “masse plurime” si intende la situazione che si verifica quando gli stessi soggetti risultano comproprietari di più beni a seguito di acquisti derivanti da titoli diversi. Ad esempio, Caio e Sempronio acquistano un immobile per successione mortis causa e, poi, ne acquistano un altro mediante regolare compravendita.
In breve, le “masse plurime” si distinguono dalla “comunione” in quanto i beni di cui sono titolari i diversi soggetti sono loro pervenuti a seguito di acquisti basati su titoli diversi.
In ambito ...
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