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Interpretazione degli atti senza abuso del diritto per l’imposta di registro

La Cassazione cerca di enucleare i rapporti tra l’art. 20 del DPR 131/86 e il «nuovo» art. 10-bis dello Statuto dei diritti del contribuente

/ Anita MAURO

Giovedì, 12 maggio 2016

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La Corte di Cassazione, nella sentenza n. 9582, depositata ieri, nell’affrontare una questione legata ad un’agevolazione ormai abrogata, ha fornito alcune indicazioni sulla norma recata dall’art. 20 del DPR 131/86 e sui suoi rapporti con la nuova norma sull’abuso del diritto ex art. 10-bis dello Statuto dei diritti del contribuente.

La causa aveva ad oggetto la spettanza dell’agevolazione prevista dal previgente art. 1, sesto periodo, della Tariffa, parte I, allegata al DPR 131/86. La citata norma, soppressa con decorrenza dal 1° gennaio 2014, prevedeva l’applicazione dell’imposta di registro in misura agevolata (1%) ove la cessione avesse ad oggetto immobili abitativi esenti da IVA ed avvenisse a favore di un’impresa di rivendita immobiliare,

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