Accertamento da differenze inventariali bloccato dagli sfridi
Secondo la Cassazione la prova contraria del contribuente è sempre ammessa
L’accertamento fondato sulle differenze inventariali è nullo se l’Amministrazione finanziaria non ha tenuto conto dei cali naturali e degli sfridi derivanti dallo scarto delle merci avariate, nonché dai rabbocchi delle confezioni.
È quanto si desume dalla sentenza della Corte di Cassazione n. 18073/2016.
Ai sensi dell’art. 1 del DPR 441/1997, si presumono ceduti i beni acquistati, importati o prodotti che non si trovano nei luoghi in cui il contribuente svolge le proprie operazioni, né in quelli dei suoi rappresentanti.
Ai sensi del successivo art. 3, i beni che si trovano in uno dei luoghi in cui il contribuente svolge le proprie operazioni si presumono acquistati se lo stesso non dimostra di averli ricevuti in base a un rapporto di rappresentanza o ad altro idoneo titolo. ...
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