La cessione di opzione su azioni non esercitata sconta il registro al 3%
La Cassazione nega che in caso di mancato esercizio del diritto da parte del cessionario sia possibile l’equiparazione alla negoziazione di partecipazioni
La cessione del diritto di opzione su azioni attribuito ai soci ex art. 2441 c.c., in caso di mancato esercizio dello stesso da parte del cessionario, sconta l’imposta di registro al 3%, a norma dell’art. 9 della Tariffa, parte I, allegata al DPR 131/86. Tale atto, infatti, non comportando l’effetto traslativo della partecipazione, non può essere tassato come una “negoziazione” di partecipazioni (che sconterebbe l’imposta di registro fissa, a norma dell’art. 11 della Tariffa, parte I, allegata al DPR 131/86). Questo è il principio affermato dalla Cassazione nella sentenza n. 10240, depositata ieri.
La sentenza affronta il delicato tema della tassazione, ai fini dell’imposta di registro, dell’atto con il quale viene ceduto il diritto di opzione ...
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