Il patrimonio immobiliare della società non si confisca per evasione fiscale
Aggredibile solo il denaro «risparmiato» o «entrato» nel conto corrente
La Cassazione, nella sentenza n. 43816, depositata ieri, prende in esame importanti profili attinenti al ricorso alla misura cautelare del sequestro – in funzione della successiva confisca – del profitto di reati tributari commessi in un contesto societario.
Nel caso di specie, all’amministratore di una srl veniva contestata la fattispecie di dichiarazione fraudolenta mediante utilizzo di fatture o altri documenti per operazioni inesistenti (art. 2 del DLgs. 74/2000). Ne conseguiva il sequestro per equivalente di propri beni per un importo pari ad oltre 200.000 euro. Provvedimento che veniva confermato dal Tribunale del Riesame. Contro tale misura cautelare veniva eccepita in Cassazione l’esistenza della prova della “piena capienza patrimoniale/immobiliare” della società
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