CNDCEC: «Con la fatturazione elettronica nuovo rischio caos»
I commercialisti chiedono un’introduzione graduale dell’obbligo. Perplessità dei giovani sull’estensione della firma digitale agli atti societari
L’introduzione, a partire dal 1° gennaio 2019, dell’obbligo di fatturazione elettronica per tutte le partite IVA (eccezion fatta per i contribuenti ex minimi e in regime forfetario) continua a non convincere i commercialisti, che ieri sono tornati a manifestare i propri dubbi.
La norma è contenuta nel Ddl. di bilancio 2018, che ieri è stata trasmesso dalla Camera al Senato e il cui voto di approvazione definitiva è calendarizzato per oggi a Palazzo Madama.
“Le novità in materia di fatturazione elettronica obbligatoria – ha spiegato Massimo Miani, tramite un comunicato stampa – ci lasciano molto perplessi e ci spingono, sin d’ora, a denunciare l’assurdità di un’estensione generalizzata di tale obbligo indistintamente a tutti i quattro milioni e oltre di partite
Vietata ogni riproduzione ed estrazione ex art. 70-quater della L. 633/41