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LAVORO & PREVIDENZA

Solo un totale inadempimento datoriale legittima il rifiuto della prestazione

Per la Suprema Corte il demansionamento, autonomamente contestabile in sede giudiziale, non giustifica il rifiuto da parte del lavoratore

/ Luca NEGRINI

Mercoledì, 17 gennaio 2018

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Nel contratto di lavoro, che rientra nel novero dei contratti a prestazioni corrispettive, il rifiuto del dipendente di eseguire la sua prestazione lavorativa perché adibito a mansioni inferiori rispetto a quelle di appartenenza non si può ritenere una forma legittima di autotutela, ai sensi dell’art. 1460 c.c., in quanto tale rifiuto non è conforme a buona fede e proporzionato all’illegittimo comportamento del datore di lavoro.

Infatti, l’inadempimento datoriale, per giustificare il rifiuto della prestazione, non può consistere solamente in una dequalificazione professionale del lavoratore, che può essere autonomamente contestata in sede giudiziale. Il lavoratore, ancorché demansionato, non può rendersi totalmente inadempiente alla prestazione sospendendo ogni attività lavorativa ...

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