Con operazioni soggettivamente inesistenti a prezzo di mercato IVA detraibile
In questo caso, per la C.T. Prov. Reggio Emilia può essere riconosciuta al cessionario la buona fede
Se il prezzo delle fatture che il Fisco ritiene essere ascrivibili a operazioni soggettivamente inesistenti è allineato a quello di mercato, allora al cessionario deve essere riconosciuta la buona fede e, quindi, non può essergli precluso il suo diritto alla detrazione dell’IVA afferente a dette fatture passive.
È questo l’importante assunto desumibile dalla sentenza n. 34/2018 della C.T. Prov. di Reggio Emilia.
Occorre innanzitutto ricordare la posizione ormai consolidata della Suprema Corte in materia di detrazione dell’IVA afferente a fatture per operazioni soggettivamente inesistenti e, in particolare, l’orientamento riguardo al bilanciamento dell’onere probatorio tra Fisco e contribuente, o meglio cessionario che vuole esercitare il diritto alla detrazione dell’imposta ...
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