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FISCO

Diniego della detrazione nelle frodi carosello con prova ardua per il Fisco

Il cessionario non può chiedere alla controparte le dichiarazioni e i modelli F24

/ Antonio NICOTRA

Mercoledì, 13 giugno 2018

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Nello schema tipico della frode carosello “europea”, il cedente effettua una cessione intracomunitaria, non imponibile, a un soggetto cartiera, residente in uno Stato membro. La società cartiera (interponente) acquista senza IVA e rivende successivamente con IVA a un altro soggetto, c.d. broker, che paga l’imposta in via di rivalsa.
Sebbene il perno della frode si identifichi nel comportamento della società cartiera che non versa l’IVA all’Erario, nell’illecito è coinvolto anche il cessionario (che, se del caso, risponderà del reato di cui all’art. 2 DLgs. n. 74/2000), al quale viene negata la detrazione IVA, salva, però, la tutela della buona fede e dell’affidamento di quest’ultimo.
Al fine di occultare l’illecito, inoltre, lo schema

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