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Giudici incerti sulla detrazione IVA per operazioni inesistenti in reverse charge

Permangono i dubbi giurisprudenziali ma si intravedono timide aperture della Corte di Cassazione

/ Antonio NICOTRA

Martedì, 28 agosto 2018

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In ordine alla possibilità di mantenere la detrazione dell’IVA per operazioni inesistenti compiute in reverse charge, nonostante la circolare dell’Agenzia delle Entrate dell’11 maggio 2017 n. 16 abbia fornito una interpretazione lata del secondo periodo del “nuovo” comma 9-bis.3 dell’art. 6 del DLgs. 471/1997 (articolo introdotto in occasione della riforma del sistema tributario dall’art. 15 del DLgs. 24 settembre 2015 n. 158), la giurisprudenza di legittimità sembra ancora orientata, almeno in parte, in senso opposto.

In estrema sintesi, l’art. 6 comma 9-bis.3 del DLgs. 471/1997 stabilisce, al primo periodo, che se il cessionario o committente applica l’inversione contabile per operazioni esenti, non imponibili o comunque non soggette a

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