La serietà dell’offerta è elemento che qualifica l’istigazione alla corruzione
Serve una concreta e mirata azione preventiva per escludere la «colpa in organizzazione»
L’istigazione alla corruzione è uno dei reati-presupposto per la responsabilità degli enti ai sensi del DLgs. 231/2001.
La Cassazione ha depositato ieri la sentenza n. 54640 con cui conferma la condanna di un società di infrastrutture per il tentativo da parte del responsabile di un suo centro operativo di corrompere il dipendente di altra società a prevalente capitale pubblico con cui intratteneva rapporti di natura commerciale.
Il reato di istigazione alla corruzione – previsto dall’art. 322 c.p. e richiamato dall’art. 25 del DLgs. 231/2001 – è qui contestato alla luce di due episodi emersi dalla denuncia dei potenziali “corrotti”. In un’occasione, l’imputato aveva proposto di conferire alla propria società delle lettere di incarico per il riprìstino
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