Indeducibili le consulenze più care del 25% della tariffa professionale
Nella specie, sussistevano elementi presuntivi circa l’assenza di inerenza e congruità dei costi
Il Fisco può contestare la deducibilità dei costi relativi a consulenze tecniche ricevute da una società partecipata, qualora il prezzo per tali prestazioni sia stato fissato in misura superiore al 25% della relativa tariffa professionale e sussistano ulteriori elementi presuntivi convergenti circa la non inerenza e non coerenza economica di dette consulenze. È questa, in sintesi, la decisione assunta dalla Cassazione, con la recente ordinanza n. 29329/2018.
Già con un arresto di qualche anno fa, confermativo di un orientamento pressoché costante della Suprema Corte, era stato stabilito che rientra nei poteri del Fisco la valutazione di congruità dei costi e dei ricavi esposti nel bilancio e nelle dichiarazioni, anche se non ricorrano irregolarità nella tenuta delle scritture contabili o vizi
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