«Merce unionale» solo con la prova dell’immissione in libera pratica
Si ritengono irregolarmente introdotti i beni per i quali non è stata data nessuna comunicazione all’autorità doganale né effettuata alcuna formalità
La Corte di Giustizia, con la sentenza pubblicata ieri, 7 marzo 2019, relativa alla causa C-643/17, ha affermato che possono considerarsi merci unionali unicamente i beni immessi in libera pratica, per i quali è fornita, da parte del soggetto accertato, la prova dell’assolvimento delle relative formalità.
Nel caso di specie una società aveva acquistato, nel tempo, da aziende extracomunitarie prodotti destinati a essere utilizzati nell’ambito della propria attività industriale.
A seguito di un controllo, l’autorità doganale aveva ritenuto che tale merce fosse stata introdotta irregolarmente nel territorio doganale dell’Unione, giacché l’operatore, in sede di verifica, non aveva presentato documenti comprovanti l’assoggettamento delle stesse al regime di immissione
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