Impairment test con regole differenziate a seconda delle attività
Per le immobilizzazioni materiali e immateriali occorre confrontare il valore contabile con il maggiore tra valore d’uso e fair value
Il procedimento dell’impairment test è stato disciplinato originariamente dalla prassi contabile internazionale nell’ambito dello IAS 36, che è diventato nel tempo modello di riferimento, nelle sue definizioni e metodologie applicative, nell’implementazione della prassi contabile nazionale.
Il procedimento prevede, in estrema sintesi, che un’attività non possa essere iscritta nell’attivo dello Stato patrimoniale a un valore contabile superiore al suo valore recuperabile, inteso come il più elevato tra il suo fair value, al netto degli oneri di vendita, e il suo valore d’uso.
Con il concetto di fair value si intende il prezzo che si percepirebbe per la vendita di un’attività ovvero che si pagherebbe per il trasferimento di una passività in una regolare ...
Vietata ogni riproduzione ed estrazione ex art. 70-quater della L. 633/41