Non opera il favor rei per la sanzione sullo splafonamento
La Corte di Cassazione, con la pronuncia n. 26926 depositata ieri, ribadisce l’orientamento secondo cui configura un omesso versamento sanzionabile ai sensi dell’art. 13 del DLgs. 471/97 il superamento del limite annuo per la compensazione dei crediti d’imposta.
Nello stesso si erano pronunciate altre sentenze (cfr., ad esempio, Cass. 23 settembre 2016 n. 18682).
Da più parti, con interpretazione confermata talvolta in sede di merito (C.T. Prov. Lucca 16 maggio 2017 n. 205/1/17), si affermava che la menzionata conclusione, a dire il vero poco rispettosa del principio di legalità, non avrebbe potuto più essere sostenuta dopo il DLgs. 24 settembre 2015 n. 158, che, modificando l’art. 13 del DLgs. 471/97, ha previsto in modo espresso, quale conseguenza della compensazione in violazione dei limiti quantitativi di legge, la sanzione del 30%.
Nella sentenza di ieri, al sopravvenuto testo dell’art. 13 richiamato viene attribuita una efficacia opposta: non opera il favor rei, in quanto il legislatore, in breve, altro non ha fatto che confermare quanto, già prima, aveva sancito la giurisprudenza.
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