Il solo controllo di qualità non determina la daziabilità delle royalties
La Cassazione riconosce l’insussistenza dei presupposti per l’inclusione dei diritti di licenza nel valore doganale
I diritti di licenza non devono essere inclusi nel valore doganale quando il licenziante non è in grado di esercitare alcun potere di controllo nei confronti dei fornitori della merce, tale da obbligare questi ultimi a richiedere alla licenziataria il pagamento delle royalties quale condizione per procedere alla vendita.
Tale principio è stato recentemente affermato dalla Corte di Cassazione che, con la sentenza n. 10687, depositata il 5 giugno 2020, è tornata ad esprimersi sulla questione della daziabilità dei diritti di licenza – da quasi un decennio al centro di un dibattito acceso che ha coinvolto orientamenti diversi di prassi comunitaria e locale nonché prese di posizione opposte nella giurisprudenza comunitaria e nazionale – rigettando il ricorso proposto dall’Agenzia delle Dogane
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