Avviamento deducibile solo se iscritto in bilancio al valore reale
Per la Cassazione, l’Amministrazione finanziaria può sempre sindacare la deducibilità, se prova che il valore del bene è inesistente o sopravvalutato
Con la sentenza n. 14872, depositata ieri, 13 luglio 2020, la Corte di Cassazione si è pronunciata in merito alla possibilità, da parte dell’Amministrazione finanziaria, di sindacare la deducibilità delle quote di ammortamento, ove dimostri che il bene materiale o immateriale non è stato iscritto in bilancio al valore reale.
Nel caso di specie, l’Agenzia delle Entrate aveva escluso la deducibilità delle quote di ammortamento del valore dell’avviamento dell’azienda ceduta alla contribuente come iscritto in bilancio, con conseguente ripresa a tassazione per gli anni d’imposta 2002 e 2003.
La Commissione tributaria regionale aveva dichiarato illegittima la ripresa a tassazione, ritenendo conseguentemente deducibili i relativi costi, nonostante, almeno per l’anno ...
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