Persiste il contrasto sull’inesistenza in reverse charge
Fuori luogo affermare che le nuove norme operano solo per il cedente
La disciplina sanzionatoria, e il connesso disconoscimento della detrazione, in caso di operazioni inesistenti in reverse charge continua ad essere oggetto di interpretazioni discordanti.
Il contrasto non è passato inosservato in Cassazione, posto che la questione è stata rimessa alla pubblica udienza nella pronuncia della Suprema Corte del 19 dicembre 2017 n. 30465.
Per effetto delle innovazioni del DLgs. 158/2015, l’art. 6 comma 9-bis.3 del DLgs. 471/97 prevede, per l’indebito assolvimento dell’IVA tramite inversione contabile in caso di operazioni esenti o non imponibili, che l’Ufficio neutralizza l’operazione espungendo il credito e il debito nelle liquidazioni evitando di disconoscere la detrazione.
L’ultimo periodo della norma stabilisce: “La disposizione ...
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