Rilevanza penale anche per l’indebita compensazione dei contributi previdenziali
Il reato previsto dall’art. 10-quater del DLgs. 74/2000 è applicabile a qualunque tributo o contributo che possa essere opposto in compensazione
La fattispecie penale di indebita compensazione punisce con la reclusione da sei mesi a due anni chiunque non versa le somme dovute, utilizzando in compensazione, ai sensi del dell’art. 17 del DLgs. 241/1997, crediti non spettanti o inesistenti, per un importo annuo superiore a 50.000 euro.
Dottrina e giurisprudenza si sono interrogate, nel tempo, sui confini dell’art. 10-quater del DLgs. 74/2000 con particolare riguardo alla sua applicabilità nel caso di contributi di natura previdenziale e assistenziale.
Nella sentenza n. 389, depositata ieri, la Corte di Cassazione torna con decisione ad argomentare la tesi più estensiva, che amplia la rilevanza penale a tutte le tipologie di debito.
In particolare, nel caso di specie, si discuteva di una compensazione di debiti erariali, previdenziali ...
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