Pasti ai dipendenti con limiti all’esclusione da IVA
La giurisprudenza recente pare considerare fuori campo le operazioni sotto i 50 euro
Nell’ambito delle imprese alberghiere e/o di ristorazione è certamente diffusa la pratica di fornire gratuitamente pasti ai dipendenti (o ai soci), prima o dopo l’orario di lavoro.
Un aspetto non trascurabile riguarda la valutazione di eventuali effetti che operazioni di questa natura possono avere in ambito IVA.
Ai fini di tale imposta, la somministrazione di pasti ai dipendenti configura, in linea generale, una prestazione di servizi ai fini IVA.
Secondo il recente insegnamento della Corte di Giustizia Ue (causa C-703/19), rientra nella nozione di “servizi di ristorazione e catering” la fornitura di cibi “accompagnata da servizi di supporto sufficienti, destinati a consentire il consumo immediato di tali cibi da parte del cliente finale” (cfr. anche causa
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