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LETTERE

La proroga al 15 settembre non serve ai professionisti «polivalenti»

Venerdì, 10 settembre 2021

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Gentile Redazione,
ho appena letto il vostro articolo molto puntuale che riassume i requisiti per poter usufruire della proroga dei versamenti al 15 settembre (si veda “Contribuenti ISA e forfetari alla cassa entro il 15 settembre” di ieri); tra le altre cose avete ricordato (correttamente) che non è possibile usufruire della maggiorazione dello 0,40% versando il dovuto nei 30 giorni successivi.

Mi chiedo come mai sia stata negata questa possibilità.
Una proroga al 15 settembre (siamo sinceri) non serve a niente: anche i commercialisti “tengono famiglia”, hanno o dovrebbero avere una vita extra-lavorativa. Una proroga così “striminzita” costringe a venire in studio anche di Ferragosto (e probabilmente non basta).

Tale proroga non serve poi a chi poi come me (e penso che la cosa possa riguardare anche altri colleghi) non si occupa solo di Fisco, ma anche di societario, fallimentare, ecc.

Credo sia finita l’epoca in cui i commercialisti “campavano” di bilanci e dichiarazioni. Molti di noi, per avere un reddito dignitoso (ma nulla di più), devono, oggi, frequentare altri settori di competenza e questo, inevitabilmente, rallenta gli adempimenti dichiarativi che, tra l’altro, richiedono più tempo rispetto ad una volta.

Immagino l’obiezione: al Governo cosa interessa se il mio studio non riesce a gestire in maniera efficiente tutti gli adempimenti? Rispondo: probabilmente nulla (e forse è giusto così), ma chi rappresenta la nostra categoria dovrebbe avere in mente che questa si è evoluta, con conseguenti ricadute anche sulle scadenze fiscali.

Il versamento differito di 30 giorni con la maggiorazione dello 0,40% sarebbe stato un bel segnale verso noi professionisti “polivalenti”, consentendoci di lavorare con un minimo di respiro e dignità.

Termino con una considerazione (credo) controcorrente. Non credo che la figura del commercialista super specializzato sia la strada migliore per il nostro futuro. Un professionista che sa spaziare, in maniera adeguata e approfondita, in più campi (dalla contabilità, al tributario,, alle curatele fallimentari, alle CTU, alle operazioni straordinarie, al diritto del lavoro, ecc.), è molto più bravo e dà molto più lustro alla nostra categoria di un collega super specializzato solo in alcuni settori, anche qualora più commercialisti (ognuno con le proprie competenze specifiche) operino in uno studio associato.

Il professionista “versatile”, infatti, ha dentro di sé, una visione a 360° gradi degli eventi che inevitabilmente manca al collega specialista.


Paolo Alloisio
Ordine dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili di Alessandria

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