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IMPRESA

Dichiarazione infedele con indebita qualificazione dei redditi da operazioni in warrant

Ricondotta nella fattispecie anche l’imputazione a una holding, sotto forma di ricavi, di proventi derivanti da attività e partecipazioni del ricorrente

/ Stefano COMELLINI

Martedì, 15 febbraio 2022

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Con la sentenza n. 5147, la Cassazione ha affermato la riconducibilità alla fattispecie di dichiarazione infedele (art. 4 del DLgs. n. 74/2000), da un lato, della classificazione dei compensi percepiti da una peculiare operazione di warrant come rendite finanziarie e non redditi di lavoro; dall’altra, dell’imputazione a una holding, sotto forma di ricavi, di proventi derivanti da attività e partecipazioni del ricorrente.

In particolare e sotto il primo profilo, si poneva la questione se, ai fini della determinazione del reddito complessivo IRPEF, i compensi percepiti dalla liquidazione di warrant instruments – emessi da società del gruppo e dotati di “diritti patrimoniali rafforzati” – fossero redditi di natura finanziaria (quadro RT), come sostenuto dal ricorrente, oppure ...

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