Valore doganale della merce determinabile sulla base di banche dati
Solo se c’è un legame tra le parti le autorità doganali possono rideterminare il valore di transazione, ricorrendo, in ordine gerarchico, ai metodi secondari
Il legame fiduciario e lo stretto rapporto commerciale pluriennale tra il fornitore estero e l’importatore non rappresentano, di per sé soli, indici di un controllo idoneo a disconoscere il valore di transazione.
Tale principio è stato espresso dalla Corte di Giustizia che, con la sentenza relativa alla causa C-599/20, pubblicata ieri, ha chiarito che può trovare applicazione il metodo secondario basato sul valore di transazione di merci similari soltanto se una delle parti è in grado di esercitare un potere di orientamento e di controllo sull’altra.
La vicenda trae origine da diverse importazioni di beni aventi un unico codice TARIC e provenienti dal medesimo produttore extra-Ue. A seguito di un controllo, l’Agenzia delle Dogane ha rifiutato di prendere in considerazione il
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