Senza IVA la compensazione dei maggiori prezzi dei materiali
Le somme erogate dal Ministero delle Infrastrutture alle stazioni appaltanti non integrano il presupposto oggettivo IVA
L’erogazione di risorse finanziarie alle stazioni appaltanti, per compensare l’aumento dei prezzi dei materiali nei contratti pubblici, costituisce un’operazione non soggetta ad IVA. Invece, la successiva corresponsione delle predette somme all’appaltatore è rilevante ai fini dell’imposta, in quanto rappresenta un’integrazione del corrispettivo originario per l’esecuzione dell’opera o del servizio. Lo ha precisato l’Agenzia delle Entrate nella risoluzione n. 39 pubblicata ieri, 13 luglio 2022.
Per fronteggiare gli aumenti eccezionali dei prezzi di alcuni materiali da costruzione che si sono verificati nel 2021, con l’art. 1-septies del DL 73/2021 (conv. L. 106/2021) è stato istituito, fra l’altro, un apposito fondo nello stato
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