Amministratore «di fatto» in base all’esercizio continuativo dei poteri tipici
Spetta ai giudici del merito valutare la pregnanza, ai fini dell’attribuzione della qualifica o della funzione, dei singoli poteri in concreto esercitati
Ai fini dell’attribuzione ad un soggetto della qualifica di amministratore “di fatto” di una società, può essere valorizzato l’esercizio, in modo continuativo e significativo, e non meramente episodico od occasionale, di tutti i poteri tipici inerenti alla qualifica o alla funzione, od anche soltanto di alcuni di essi.
In tale ultimo caso, peraltro, spetterà ai giudici del merito valutare la pregnanza, ai fini dell’attribuzione della qualifica o della funzione, dei singoli poteri in concreto esercitati.
Tale principio viene enunciato dalla sentenza n. 36556 depositata ieri dalla Cassazione. Ad un soggetto, qualificato come amministratore di fatto di due srl, erano stati contestati i reati di emissione di fatture per operazioni inesistenti (art. 8 del DLgs. 74/2000), ...