Gli extra profitti per gas e luce dovrebbero essere ristornati agli utenti
Spettabile Redazione,
devo ammettere che “mi sono applicato poco” (cioè: non mi sono molto informato) e questo mio peccato originale potrebbe bastare per interrompere qui la lettura della mia lettera.
Ma vorrei capire meglio cosa sta succedendo nei mercati energetici: i miei Clienti lo chiedono a me e siccome noi Commercialisti dobbiamo essere onniscienti...
Che i costi delle bollette di luce e gas sono esplosi non lo scopro io (l’abbiamo purtroppo già scoperto tutti, in prima persona); e che i profitti delle aziende che commercializzano tali beni sono diventati “stellari” io l’ho appreso direttamente da canali “non ufficiali” (a meno che il comico Maurizio Crozza – che prima di parlare, si documenta – non vada considerato una fonte ufficiale) ed indirettamente dalle iniziative del Governo che intende “extra tassare” gli “extra profitti” delle “riottose” Eni, Enel & Co.
Ciò detto, la “partita di giro” che trasforma i maggiori costi degli utenti finali in maggiori profitti (extra tassati) delle aziende del settore non solo non mi piace ma nemmeno mi convince... Se non altro perché le “tasche” (da cui si prende ed in cui si versa) non sono le stesse.
Tutto l’approccio alla questione mi sembra (come minimo) ipocrita e molto pericoloso per l’economia in generale.
Ed allora mi chiedo (pur sapendo di fare una domanda poco sostenibile dal punto di vista giuridico ma valutabile dal punto di vista etico): non si potrebbe prevedere un meccanismo mutuato da quello che applicano le società cooperative ai propri soci?
Cioè non si potrebbe prevedere un meccanismo transitorio per cui gli “extra profitti” vengano “ristornati” a favore degli utenti (pur non essendo questi ultimi “soci”) in funzione dei rispettivi consumi?
Nel mondo cooperativo (in cui si applica di default il principio mutualistico) è noto che le migliori condizioni economiche ottenute dalla società vengono retrocesse ai soci con la tecnica dei “ristorni” per la determinazione dei quali non si considera la quota di partecipazione al capitale sociale ma (in senso lato) l’attività svolta a favore della cooperativa. In questo modo l’extra profitto tornerebbe a chi sostiene l’extra costo.
Leonardo Biolchi
Ordine dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili di Piacenza
Vietata ogni riproduzione ed estrazione ex art. 70-quater della L. 633/41