Per la simulazione della cessione di partecipazioni non basta la «causa simulandi»
Non è sufficiente indicare che il contratto cela un accordo in vista della separazione
L’ordinanza della Cassazione n. 32724, depositata ieri, pronunciandosi su una fattispecie relativa a una cessione di partecipazioni sociali, ha fatto il punto sull’istituto della simulazione del contratto e sugli elementi necessari al fine di farla valere in giudizio.
Interessante è il caso di specie: una società, acquirente di partecipazioni sociali, agiva in giudizio per far dichiarare la nullità del contratto di cessione per illiceità della causa, sostenendo che il trasferimento fosse, in realtà, diretto a definire i rapporti patrimoniali tra i coniugi separandi (cedente l’uno e amministratore unico della cessionaria l’altro).
I giudici di merito confermavano la ricostruzione dell’acquirente; la Corte d’Appello, in particolare, riteneva che la cessione ...
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