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FISCO

Limiti al riporto delle perdite nelle fusioni con disapplicazione ampia

La vitalità può essere desunta da altri parametri e dalla redditività prospettica

/ Sara BERNARDI e Gianluca ODETTO

Lunedì, 22 aprile 2024

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In base all’art. 172 comma 7 del TUIR, il riporto delle perdite fiscali nell’ambito delle operazioni di fusione è condizionato al superamento del c.d. “test di vitalità” e al rispetto del limite del Patrimonio netto. L’Agenzia delle Entrate, pronunciandosi in più occasioni, ha individuato alcune cause di disapplicazione di tali limitazioni.

La norma dispone, nello specifico, che le perdite delle società partecipanti, compresa l’incorporante, sono riportabili se nel Conto economico delle stesse, relativo all’esercizio precedente a quello in cui la fusione viene deliberata, risulta un ammontare di ricavi e proventi dell’attività caratteristica e un ammontare di spese per lavoro subordinato (e relativi contributi) superiore al 40% della media dei

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