Rivela pratiche abusive in dogana l’influenza conseguita dall’operatore
Per la Cassazione occorre esaminare in concreto le operazioni viste nel loro complesso per verificarne la legittimità
La Cassazione, con la sentenza n. 4936/2019, in tema di abuso del diritto in materia doganale, ha affermato che il meccanismo mediante il quale una società, che non dispone o ha esaurito il contingentamento previsto dai propri certificati Agrim, si rivolge a un altro operatore che, acquistata la merce da un fornitore extra-Ue, la cede allo stato estero a un terzo soggetto, il quale la immette nel mercato unionale utilizzando la propria licenza, per poi rivenderla alla prima società, non può essere, a priori, considerato elusivo.
Occorre, infatti, esaminare in concreto se tali operazioni, viste nel loro complesso, sono legittime ovvero integrano pratiche abusive.
Nel caso di specie, una società operante nel settore alimentare, aveva esaurito la quota di contingente previsto dal proprio certificato
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