Il divieto di discriminazione va esteso anche ai familiari che assistono disabili
La condizione di persona con disabilità non è declinata con esclusivo riferimento alla persona del lavoratore
L’applicazione delle disposizioni contenute nelle norme eurounitarie e interne volte a vietare qualsivoglia forma di discriminazione fondata sulla disabilità non deve, secondo la Suprema Corte, essere limitata alle sole persone che siano esse stesse disabili.
In verità, si verifica una violazione del divieto di discriminazione enunciato all’art. 2 della Direttiva n. 78/2000/Ce ogniqualvolta un datore tratti un prestatore di lavoro non disabile in modo sfavorevole rispetto al modo in cui sarebbe trattato un altro lavoratore in una situazione analoga, e sia provato che il trattamento sfavorevole di cui tale lavoratore è vittima sia causato dalla disabilità di un familiare.
In tal senso si è pronunciata la Cassazione, con la sentenza n. 13934 di ieri, 20 maggio 2024, con la quale ha