Nordio sostiene la riforma del DLgs. 139/2005
Rispondendo a un’interrogazione parlamentare, il Ministro della Giustizia sottolinea la necessità dell’aggiornamento normativo
Dopo essersi esposto, verbalmente, nel corso degli Stati generali della professione dello scorso giugno, il Ministro della Giustizia, Carlo Nordio, ribadisce il suo appoggio alla riforma della legge ordinamentale dei commercialisti. Lo fa rispondendo a un’interrogazione parlamentare presentata a fine maggio dalla Deputata di Fratelli d’Italia, Imma Vietri, che chiedeva conto della spaccatura interna alla categoria sul tema della riforma e se tale divisione potesse pregiudicarne il processo (si veda “Interrogazione parlamentare sulla modifica al DLgs. 139/2005” del 31 maggio).
Nella sua risposta, pubblicata il 6 agosto, Nordio spiega che l’intervento normativo è necessario per “rendere le professioni dei commercialisti e degli esperti contabili più attuali e competitive, assicurandone la sostenibilità e la futura evoluzione”. La proposta di legge delega, dice, è finalizzata ad “andare incontro alle nuove esigenze del mercato delle professioni che, negli ultimi anni, ha visto diminuire il numero degli occupati indipendenti e dei liberi professionisti per effetto dei processi di cambiamento del mercato del lavoro”.
In questo contesto, continua Nordio, “in base alle analisi svolte”, i commercialisti hanno “pagato uno dei prezzi più elevati della crisi economica” e, dunque, l’“auspicato” aggiornamento normativo andrebbe a “contrastare gli effetti negativi della crisi del lavoro autonomo, puntando ad invertire l’attuale tendenza dei giovani laureati che manifestano una scarsa propensione verso la libera professione”.
Il titolare del Dicastero di via Arenula non manca di ricordare che l’intero processo di riforma si svolgerà “in un’ottica di trasparenza e condivisione” e che il Ministero ha trasmesso lo schema del disegno di legge delega alla Presidenza del Consiglio dei Ministri per l’inserimento nell’ordine del giorno del CdM.
Come detto, la risposta all’interrogazione è stata pubblicata ufficialmente sul sito della Camera lo scorso 6 agosto, ma il documento firmato da Nordio su carta intestata del Ministero della Giustizia (Gabinetto del Ministro - Servizio interrogazioni parlamentari) è datato 7 luglio. Da allora, in CdM sono entrati i due disegni di legge delega riguardanti le riforme degli ordinamenti di avvocati e medici (su cui la discussione è stata rinviata a settembre), ma non quello relativo ai commercialisti. Dopo la pausa estiva si capirà meglio se è stata solo una questione di tempi tecnici oppure se, all’interno dell’Esecutivo o della maggioranza parlamentare, c’è una volontà politica di segno opposto rispetto a quella espressa da Nordio.
Intanto, le reazioni non si sono fatte attendere. Nella giornata di ieri, l’ANC ha scritto al Ministro della Giustizia per ribadire che la bozza di riforma predisposta dal Consiglio nazionale “non è condivisa dalla maggioranza della categoria” e che, in ogni caso, “una riforma organica non può essere portata avanti negli ultimi mesi di mandato e ad elezioni già avviate”.
Di qui, la richiesta di “rinviare la discussione all’indomani dall’insediamento dei nuovi organi”, la stessa avanzata sempre ieri anche dall’ODCEC di Milano. “Ritengo – ha spiegato la Presidente Marcella Caradonna in una nota stampa – che affrontare oggi il tema di una riforma (anche solo attraverso una legge delega), a pochi giorni dalle elezioni territoriali e di conseguenza da quelle del Consiglio Nazionale, sia una inutile forzatura che inasprirebbe ancor di più le tensioni nella categoria. Confidiamo perciò che venga evitata una discesa a gamba tesa della politica a processo elettorale avviato, anche perché nella categoria non si ha ancora un’idea precisa del testo da discutere e la bozza presentata dal Consiglio Nazionale ha generato molte polemiche non solo fra gli Ordini territoriali, ma anche fra i sindacati e gli iscritti, causando spaccature e dissensi in tutta Italia”.
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