Rischiano la bancarotta gli amministratori che si «autoattribuiscono» compensi
Per la Cassazione, si commette il reato quando i corrispettivi sono difficilmente giustificabili, anche se contenuti in bilanci approvati dai soci
Commettono il reato di bancarotta fraudolenta per distrazione, disciplinata dagli artt. 216 e 223 del RD 267/42, gli amministratori che deliberano di “autoattribuirsi” compensi difficilmente giustificabili in relazione al momento di difficoltà della società e per attività inerenti alla sua gestione, anche se la posta relativa ai compensi è contenuta in bilanci approvati dai soci. Sono queste le conclusioni cui è giunta la Cassazione nella sentenza n. 46959 del 9 dicembre 2009.
Il potere del cda di deliberare l’attribuzione di compensi è infatti connesso allo svolgimento di “attività estranee” al normale rapporto di amministrazione, “ossia al potere di gestione della società il cui limite deve individuarsi nell’oggetto sociale”, come stabilito dalla ...
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