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DRE Lombardia: vinta controversia da 115 milioni di euro

/ REDAZIONE

Giovedì, 27 maggio 2010

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Ha un valore di 115 milioni di euro la vittoria in contenzioso ottenuta dalla DRE della Lombardia presso la Commissione Tributaria Provinciale di Milano. Lo ha reso noto oggi la Direzione con un comunicato stampa.
La vicenda ha inizio dalla rettifica dei valori dell’imposta di registro dovuta su una serie di atti di cessioni e acquisizioni di immobili messi in atto da un fondo pensioni e da alcune società immobiliari riconducibili allo stesso gruppo. Nei vari trasferimenti di proprietà, infatti, gli uffici dell’Agenzia delle Entrate avevano rilevato un’operazione di tipo elusivo finalizzata all’ottenimento di un consistente risparmio dell’imposta di registro.
Inizialmente, il fondo pensioni, proprietario dell’intero patrimonio immobiliare, aveva costituito una nuova società (newco) alla quale aveva successivamente conferito, oltre a un iniziale capitale sociale, immobili del valore complessivo di oltre 1 miliardo di euro.
Dopo un brevissimo lasso di tempo, poi, lo stesso Fondo aveva ceduto a una terza società facente parte di un gruppo l’intera partecipazione detenuta nella newco a un prezzo pari al valore degli immobili. In questo modo, utilizzando come veicolo il nuovo soggetto giuridico costituito dal Fondo, la disponibilità degli immobili era stata spostata dal Fondo stesso alla terza società senza un vero e proprio rapporto contrattuale fra queste due ultime parti.
Grazie al particolare regime fiscale accordato al Fondo, i passaggi erano stati assoggettati alle imposte di registro, catastali e ipotecarie per poco più di 7 mila euro. L’intervento dell’Agenzia, tuttavia, ha riqualificato l’intera operazione e ha portato a una nuova determinazione delle imposte per un valore di 115 milioni di euro.
La controversia ha dato ragione, in primo grado, alla lettura giuridica che l’Agenzia delle Entrate della Lombardia ha compiuto sui fatti. Più in particolare, secondo il giudice tributario alla base dei vari passaggi non ci sarebbe una reale motivazione economica ma solo una volontà di illegittimo risparmio di imposta. (Redazione)

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