Manovra: i dubbi dei tecnici e le audizioni alla Commissione Bilancio del Senato
ROMA - La manovra potrebbe avere un effetto “depressivo” sulla ripresa e - stima la Banca d’Italia - portare ad una contrazione del PIL di oltre lo 0,5% nel 2011-2012. Insomma - aggiunge la Corte dei Conti - il primo impatto sarà “restrittivo”.
La manovra è stata oggi passata al setaccio dai diversi tecnici che, durante le audizioni in commissione Bilancio al Senato, hanno espresso più di un dubbio sulle misure varate dal Governo, puntando il dito in particolare contro gli “elementi di aleatorietà” di alcune delle misure sulla lotta all’evasione e questo perché il gettito è legato in molti casi ad un’adesione spontanea dei contribuenti che è difficile da misurare anticipatamente. Questo anche se il direttore dell’Agenzia delle Entrate Attilio Befera, nel corso di un’audizione alla Commissione Finanze sempre del Senato, rassicura: l’obiettivo di raggranellare dalla lotta all’evasione 9 miliardi “è raggiungibile”. Le audizioni sono iniziate con la presidente di Confindustria, Emma Marcegaglia, che chiede di “rafforzare” i tagli alla spesa. Anche Marcegaglia appare preoccupata sul fronte crescita: “Bisogna pensare alla crescita - afferma - anche perché le misure di stimolo alla ripresa economica “non sono sufficienti”. Inoltre “colpisce che così poco venga fatto per quanto riguarda i costi della politica e che siano stati, ad esempio, totalmente rinviati le riflessione e gli interventi sulle province”. Interviene anche Rete Imprese Italia che approva l’adozione di “prime misure per la riqualificazione della spesa pubblica”, tuttavia è da valutare “l’impatto della manovra rispetto ai suoi potenziali effetti di rilancio della crescita del Paese”. La questione dello sviluppo resta infatti “in secondo piano”.
La Banca d’Italia lancia più esplicitamente un ’allarme’ sulla crescita: “a parità di tutte le altre condizioni nel biennio 2011-2012 la manovra potrebbe cumulativamente ridurre la crescita del PIL di poco più di mezzo punto percentuale attraverso una compressione dei consumi e degli investimenti”. Questo determinerebbe un “maggior disavanzo nel 2012 valutabile in poco meno di 0,3 punti percentuali che porterebbe il saldo di quell’anno a circa il 3% del PIL”. Dunque potrebbero “essere necessari ulteriori interventi qualora si presentasse uno scenario più sfavorevole”. Oltretutto “nella seconda metà dell’anno la crescita del prodotto potrebbe indebolirsi”. E anche secondo via Nazionale le stime sul gettito alla lotta all’evasione “presentano molti elementi di incertezza in entrambe le direzioni”, cioé potrebbero essere inferiori o superiori. Allarme, quello sulla crescita, rilanciato anche dalla magistratura contabile che sostiene: l’effetto della manovra 2011-2012 “sarà come primo impatto di segno restrittivo”.
Per la Corte dei Conti gli interventi sulla lotta all’evasione sono “razionali” anche se “coesistono disposizioni tributarie con sicuri e rilevanti effetti sul gettito”, ma anche altre misure che “sarebbe più prudente considerare soltanto a posteriori”. Qualche problema si ravvisa inoltre per le Regioni: la riduzione di 4 miliardi di trasferimenti “se non compensata da altre fonti di finanziamento (incluso il ricorso al maggior indebitamento), potrebbe comportare un taglio delle spese non sanitarie di circa l’11% in termini di competenza”. (Ansa)
Vietata ogni riproduzione ed estrazione ex art. 70-quater della L. 633/41