Confindustria chiede di aprire un tavolo sulla riforma fiscale
SANTA MARGHERITA LIGURE (GENOVA) - Confindustria chiederà al Ministero dell’Economia di aprire un tavolo sulla riforma fiscale, “perché quello delle tasse è il tema vero”. Lo ha affermato Emma Marcegaglia, al convegno dei Giovani Imprenditori, al quale partecipa anche il ministro dell’Economia. “Da uno studio di Mediobanca - ha detto - si evince che la tassazione media sulle imprese italiane è intorno al 48% contro il 25% della Germania”. Sulla proposta di rendere possibili i referendum per l’abrogazione di leggi fiscali, Marcegaglia ha osservato: “Il referendum è una bella cosa, ma è più serio lavorare su una vera riforma fiscale, tenendo conto del momento in cui siamo e facendo scelte a favore delle imprese e dei lavoratori che sono quelli che reggono il Paese”.
Dal canto suo, il Ministro ha affrontato numerose questioni nel suo intervento, tornando anche sulla questione della libertà d’impresa. “La prossima settimana - ha dichiarato - il Consiglio dei Ministri potrebbe considerare e presentare un piano” che si occupi della deregulation ma anche di interventi per la libertà di impresa. Il Piano per la libertà d’impresa, per il quale serve una legge costituzionale, prevede la revisione “dell’articolo 41 e dell’articolo 118”, ha inoltre spiegato Tremonti. “L’articolo 41 è stato ispirato dalla logica del conflitto di classe ma il mondo è cambiato e il nostro piano non punta a revocarlo ma aggiungere un comma dando enfasi alla libertà d’impresa”. Per quanto riguarda invece l’articolo 118 il tema che il governo vuole affrontare “è quello dei poteri che si autobloccano”, dice il ministro. Tra i punti da affrontare nel dettaglio vi sono: “l’autocertificazione, la segnalazione di inizio attività, i controlli che devono essere fatti solo ex post e la buona fede”. Ma non solo. Il titolare del Tesoro dice che una volta fatta la legge costituzionale si potrebbero”riportare al centro le grandi infrastrutture nazionali”. Insomma, sottolinea Tremonti, il principio che guida l’Esecutivo è quello per cui “tutto è libero, tranne ciò che è punito con la legge penale o con quella europea”. (Ansa)
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