Befera: I Comuni sono un pilastro essenziale nella lotta all’evasione
BOLOGNA - Alla fine di maggio le segnalazioni erano 7.000 mila e hanno portato a circa 1.000 avvisi di accertamento per un totale di 7 milioni di imposta accertata. “Non è nulla rispetto a una evasione di 100 miliardi, ma è una strada appena cominciata e sarà un pilastro nella lotta all’evasione”. A dirlo è il direttore dell’Agenzia delle Entrate Attilio Befera, il quale, intervenendo a Bologna ad un convegno sul fisco territoriale, ha fornito le cifre aggiornate sull’attività di contrasto all’evasione frutto dell’alleanza fra Agenzia e Comuni dopo la firma nel novembre scorso del protocollo con l’ANCI. “Certo il sistema è in fase di avvio, l’Emilia Romagna è partita per prima, ma ora anche le norme contenute nella manovra sono volte a rafforzare questi risultati”. Befera ha aggiunto che l’Agenzia sta facendo dei corsi di formazione per il personale degli enti locali per “la partecipazione a quelli che chiamiamo gli 007 locali per l’accertamento”. “I comuni hanno perso da anni la capacità di lotta all’evasione, limitandola ai soli tributi immobiliari, bisogna riattivarla”. A questo proposito Befera ha osservato come i comuni siano in possesso di elementi conoscitivi funzionali alla lotta all’evasione, “tipici di un ente territoriale ad esempio in campo immobiliare, dell’edilizia, della ristorazione, degli affitti in nero e delle residenze all’estero”. Noi contiamo molto su quello “che viene definito accertamento sintetico più che sul redditometro, per confrontare la capacità di spesa con la dichiarazione fornita”.
Per quanto riguarda l’attuazione del federalismo fiscale, inoltre, in questa fase “il primo problema è quello di evitare che ci sia una riorganizzazione, in conseguenza del processo di riallocazione delle entrate, che comporti alla fine una duplicazione degli stessi apparati”. Secondo Befera, infatti, tale duplicazione comporterebbe “rischi di inefficienza o addirittura aumenti di pressione fiscale”. È quindi essenziale che l’Agenzia “sia il braccio operativo di regioni e comuni per scongiurare questo rischio di duplicazione”, in una logica di grande coordinamento e collaborazione con gli enti locali stessi che deve riguardare anche la materia del contenzioso. Il federalismo fiscale - ha detto ancora il direttore delle Agenzie delle entrate - “non può che comportare semplificazione e uniformità di trattamento dei cittadini e delle imprese a livello nazionale, non certo andare alla diversificazione o alla duplicazione delle dichiarazioni. Pensate alle imprese multimpianto - ha detto ancora Befera - che già adesso hanno problemi con l’addizionale, se dovessero compilare, anche parzialmente, modelli diversi di dichiarazione”. (Ansa)
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