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Interpello: l’istanza interpretativa «obbliga» solo in quattro ipotesi

Tale tipologia ha valore impositivo in alcuni ambiti, indicati nella circ. 32 delle Entrate, quali il consolidato nazionale e la «participation exemption»

/ Duilio LIBURDI

Sabato, 21 agosto 2010

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Come noto, nell’ordinamento tributario, l’istituto del diritto di interpello è modulato in relazione a diverse ipotesi che sono disciplinate da normative non organiche e racchiuse in un’unica fonte di legge.
Sulla natura delle diverse tipologie di istanze, sulle modalità procedurali e sugli effetti sono di recente intervenuti due importanti documenti di prassi: la circolare dell’Agenzia delle Entrate n. 32 del 14 giugno 2010 e, sulla base di questa, la circolare Assonime n. 27 del 5 agosto 2010.
Entrambi i documenti propongono, in primo luogo, una suddivisione delle istanze di interpello a seconda della loro natura.

La categoria principale degli interpelli è quella disciplinata dall’articolo 11 della L. n. 212 del 2000, nell’ambito della quale ricadono ...

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