ACCEDI
Martedì, 17 giugno 2025 - Aggiornato alle 6.00

FISCO

L’emissione ingiustificata di assegni legittima l’accertamento IVA

Il rischio di non fatturazione è, in tal caso, avvalorato dalle presunzioni bancarie

/ Alfio CISSELLO

Giovedì, 16 settembre 2010

x
STAMPA

Le movimentazioni bancarie, così come il valore probatorio dei documenti relativi alle stesse rinvenuti nelle more delle verifiche fiscali, sono da tempo sottoposti al vaglio della Corte di Cassazione.
Da ultimo, con la sentenza n. 18057 del 4 agosto 2010, i giudici di legittimità hanno sancito che “l’emissione di assegni da parte dell’amministratore, non giustificata da documentazione commerciale, fa legittimamente presumere che la società abbia effettuato operazioni non fatturate”.

L’assunto è avvalorato, come precisano i giudici, dal fatto che i prelevamenti non annotati nelle scritture contabili si presumono, ai sensi dell’art. 51 del DPR 633/72 (o, per le imposte sui redditi, art. 32 del DPR 600/73), utilizzati per acquistare merci successivamente commercializzate. ...

CONTENUTO RISERVATO AGLI ABBONATI

ABBONANDOTI POTRAI AVERE UN ACCESSO
ILLIMITATO A TUTTI GLI ARTICOLI
ACCEDI

Non sei ancora un utente abbonato
e vuoi saperne di più?

TORNA SU