La norma antielusiva sulle perdite fiscali «scivola» sull’utile civile
L’Agenzia deve chiarire una disposizione condivisibile nella sua ratio, ma che rischia di appesantire inutilmente e senza profitto il lavoro degli uffici
Le imprese che per più di un periodo d’imposta presentano dichiarazioni in perdita fiscale, non determinata da compensi erogati ad amministratori e soci, sono a rischio di verifica. È ciò che prevede l’art. 24 del DL 78/2010, convertito dalla L. 122/2010.
In particolare, la programmazione dei controlli dell’Agenzia delle Entrate e della Guardia di finanza dovrà assicurare, secondo quanto disposto dalla norma, una vigilanza sistematica sulle imprese che presentano dichiarazioni in perdita fiscale per più di un periodo d’imposta. Anche a tali fini, nei confronti dei contribuenti non soggetti agli studi di settore né a tutoraggio, Agenzia e Guardia di finanza realizzeranno coordinati piani di intervento annuali elaborati sulla base di analisi di rischio a livello locale
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