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FISCO

Nuovo redditometro, prova ardua per giustificare gli incrementi patrimoniali

L’Agenzia delle Entrate sostiene che potrebbe non essere sufficiente la riferibilità della spesa alla capienza reddituale degli anni precedenti

/ Carlo NOCERA

Mercoledì, 26 gennaio 2011

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Se continua così, la norma che col “vecchio” redditometro presumeva come, in caso di incrementi patrimoniali, la spesa, salvo prova contraria, dovesse essere ripartita in cinque periodi d’imposta – quello di acquisizione del bene e i quattro precedenti – sarà rimpianta a lungo (si veda “Nuovo redditometro «orfano» degli incrementi patrimoniali” del 14 luglio 2010).
Già all’indomani del varo della manovra estiva (DL 78/2010), su queste colonne erano state espresse perplessità circa la scomparsa di questa disposizione nella nuova versione dell’accertamento sintetico, in ragione del fatto che, comunque, il “vecchio” quinto comma, con tutti i suoi limiti, rappresentava un punto fermo, un diritto certo per il contribuente dal quale partire per

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