Operazioni inesistenti, IVA detraibile con prova
Per la Cassazione, il cessionario-committente deve dimostrare l’impossibilità di conoscere la falsità dell’atto
È punibile il contribuente che utilizza fatture emesse a fronte di operazioni inesistenti, al fine di beneficiarie abusivamente di esenzioni e rimborsi insussistenti, mediante la presentazione della dichiarazione annuale IVA con dati inesatti e l’indebita detrazione dell’IVA. Lo sostiene la Cassazione, con la sentenza n. 1364 depositata il 21 gennaio 2011, accogliendo il ricorso dell’Agenzia delle Entrate, avverso la sentenza della Commissione tributaria regionale di Firenze, per la quale, invece, erano fondate le ragioni addotte dagli amministratori di un’impresa coinvolta da un esteso sistema di frode fiscale.
In particolare, il giudice di secondo grado aveva rilevato la mancata dimostrazione della partecipazione della società al meccanismo posto in essere da altri ...
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