Consob: al via consultazione per obblighi informativi delle quotate più snelli
Snellire gli obblighi informativi della società quotate e ancor più quelli per le aziende che si affacceranno in Piazza Affari, in modo da favorire la quotazione in Borsa. È questo l’obiettivo finale delle proposte che la CONSOB fa in una consultazione col mercato, sulla quale aspetta risposte entro il 21 settembre. Per la Commissione è arrivata l’ora di fare il “tagliando” al regolamento emittenti e al regolamento mercati, con modifiche che sono il frutto dei tavoli di lavoro avviati lo scorso febbraio: si tratta di limare adempimenti giudicati troppo pesanti, in termini di costi per le aziende dell’attività informativa, rispetto ai benefici che producono.
Via allora a un taglio dei tempi per i prospetti informativi, mentre cade l’obbligo di comunicare operazioni di internal dealing di modesta entità (inferiori al valore di 5 mila euro) e di commentare le voci che muovono il titolo in borsa, a meno che Consob non intervenga per chiedere all’azienda comunque un comunicato. Sulla base del principio di proporzionalità, l’autorità di vigilanza sulla borsa tratteggia un sistema di deroghe, che si estende alle imprese già quotate solo per un aspetto, quello della semplificazione dell’informativa sulle operazioni straordinarie, e che riguarda per il resto le quotande.
Deroghe sono poi previste per le società che gestiscono i mercati finanziari, Borsa Italiana in testa. Quest’ultima potrà creare segmenti dedicati a imprese che si differenziano in base a requisiti di trasparenza e di corporate governance. Le aziende potranno così scegliere se allinearsi solo agli standard europei o segnalare al mercato la loro qualità aderendo a norme più stringenti.
Il grosso delle proposte della CONSOB riguarda tuttavia le società che approderanno un giorno in Piazza Affari. Per loro la Commissione punta tra l’altro a ridurre del 25% i tempi di approvazione del prospetto informativo, oggi pari a 20 giorni di borsa aperta per le nuove quotazioni e a 10 giorni per le imprese quotate (in questo caso si tratta dei prospetti per aumenti di capitale o per nuove emissioni): il trucco sta nel prevedere la possibilità di contatti preliminari con gli uffici dell’authority per mettere a punti i documenti. Altre proposte riguardando la semplificazione della disciplina della trasparenza dei codici di comportamento e le raccomandazioni di investimento e i giudizi sul rating, dove scatta lo stop all’obbligo di pubblicare le ricerche prodotte da specialist, sponsor e dagli altri intermediari che affiancano l’azienda.
Vanno poi sfrondate, secondo quanto emerge dal documento messo in consultazione, le informazioni previsionali e sui dati di bilancio, nonché il commento dei rumor: qui si punta a consentire alle società di limitare i commenti solo alle ipotesi in cui la presenza di notizie indichi una rottura nella confidenzialità delle informazioni privilegiate. La semplificazione in arrivo riguarda anche il ritardo nella pubblicazione di informazioni privilegiate e il limite al cumulo degli incarichi per i membri dell’organo di controllo. Sul tavolo di lavoro dedicato alla semplificazione ci sono peraltro altri temi e nuove proposte sono in arrivo per fine anno. (Redazione)
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