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Appalti «tracciabili»: in G.U. le linee guida dell’AVCP

/ REDAZIONE

Lunedì, 25 luglio 2011

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Sulla Gazzetta Ufficiale n. 171 del di oggi, 25 luglio 2011, è stata pubblicata l’attesa determinazione 7 luglio 2011 dell’Autorità per la vigilanza sui contratti pubblici di lavori, servizi e forniture (AVCP), contenente le linee guida per la tracciabilità dei flussi finanziari ai sensi dell’art. 3 della L. n. 136/2010 (“Piano straordinario contro le mafie, nonché delega al governo in materia di normativa antimafia”), in vigore dallo scorso settembre.

La determinazione, attesa soprattutto per chiarire alcuni aspetti su cui la normativa non è così chiara, ricorda innanzitutto che la ratio delle norme contenute nella L. n. 136/2010 è quella di prevenire infiltrazioni malavitose e di contrastare le imprese che, per la loro contiguità con la criminalità organizzata, operano in modo irregolare e anticoncorrenziale. A tal fine, la L. prevede infatti che i flussi finanziari, provenienti da soggetti tenuti all’osservanza del DLgs. n. 163/2006 (Codice dei contratti pubblici relativi a lavori, servizi e forniture) e diretti a operatori aggiudicatari di un contratto di appalto di lavori, servizi o forniture, debbano essere tracciati, in modo che ogni incasso e pagamento possa essere controllato ex post.

La determinazione 7 luglio 2011 analizza quindi: l’entrata in vigore della L. n. 136/2010 e il regime transitorio, in riferimento ai contratti sottoscritti dopo il 7 settembre 2010 e a quelli sottoscritti prima di tale data; l’ambito di applicazione della L., chiarendo, tra gli altri punti, quali sono i soggetti tenuti all’osservanza degli obblighi di tracciabilità, la filiera delle imprese, i contratti con operatori non stabiliti in Italia, contratti nei settori speciali, incarichi di collaborazione; fattispecie specifiche; modalità di attuazione della tracciabilità; richiesta e identificazione del CIG e del CUP; la tracciabilità attenuata; il fondo economale; comunicazioni. (Redazione)

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