Lavoratore assiste un parente disabile, il divieto al trasferimento non è assoluto
L’esercizio del diritto non deve ledere le esigenze economiche, produttive e organizzative del datore di lavoro
Se un lavoratore che assiste un parente disabile viene trasferito in un’altra sede lavorativa, anche anteriormente all’accertamento delle condizioni di handicap, il diritto di scegliere la sede di lavoro più vicina al proprio domicilio – per prestare assistenza al disabile – non si configura come assoluto e illimitato, poiché non può ledere le esigenze economiche, produttive e organizzative del datore di lavoro. Di conseguenza, l’esercizio di tale diritto può avvenire solo se possibile, contemperando anche le specifiche esigenze aziendali.
Questo interessante principio è emerso nella sentenza della Corte di Cassazione n. 18223 di ieri, 5 settembre 2011.
Nel caso di specie, una lavoratrice vedeva respinta, dalla Corte d’Appello, la richiesta di riconoscere la sussistenza ...
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