La risposta all’interpello sulle società di comodo va impugnata contro la DRE
I giudici hanno estromesso dal giudizio la DP, che era stata indebitamente chiamata in causa, per mancanza di legittimazione passiva
È stato evidenziato, in un precedente intervento, che la Corte di Cassazione, con la sentenza 8663/2011, ha chiaramente sancito che, in tema di interpello “disapplicativo”, il contribuente che intende censurare la risposta negativa proveniente dall’Amministrazione finanziaria ha l’onere di impugnare detto provvedimento, siccome trattasi di diniego di agevolazione (si veda “Impugnabile la risposta resa a seguito di interpello disapplicativo” del 16 aprile 2011).
La principale conseguenza di questa interpretazione consiste nel fatto che, se il contribuente omette di ricorrere contro il diniego, quando arriverà l’accertamento potrà censurare tale atto solo per vizi “propri”, ma non su questioni concernenti la disciplina antielusiva.
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