ACCEDI
Domenica, 8 giugno 2025

LETTERE

Novità per i beni in godimento ai soci: non bastava incrociare le banche dati?

Sabato, 19 novembre 2011

x
STAMPA

Gentile Direttore,
leggo in un vostro recente articolo (“Efficacia retroattiva per i beni in godimento ai soci” del 17 novembre 2011) che la comunicazione dei beni dei soci “fittiziamente” intestati alla società si arricchisce di dati non strettamente previsti dalle norme di legge, come i finanziamenti effettuati alla società o i beni in uso ai familiari dei soci (posso dire illegittimamente richiesti, quindi?), oltre a richiedere una serie di dati (tipo il numero di telaio dell’autovettura... la targa è tanto brutta?) che la rende un ennesimo fastidioso adempimento destinato ad alimentare la montagna incredibile di informazioni a disposizione dell’Agenzia delle Entrate.

Detto questo, qualcuno di noi farà qualcosa contro questo provvedimento da Grande Fratello fiscale? I proprietari delle autovetture sono nell’archivio del PRA e della motorizzazione, i dati dei soci nell’archivio delle Camere di Commercio: incrociando le banche dati non si può arrivare a un risultato analogo senza infastidire contribuenti e consulenti?
Il principio secondo cui la Pubblica Amministrazione non deve chiedere dati di cui è già in possesso non vale in campo tributario? E la chicca finale, la retroattività della richiesta, dove la mettiamo?

Agenzia delle Entrate, un respiro prima di pensare no? Ci scambiamo per qualche tempo di posto e vediamo chi resiste di più?


Davide Albani
Ordine dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili di Milano

TORNA SU